Scuola e intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale, nonostante esista da decenni, muove i suoi primi passi come strumento di massa ed ha un impatto diretto nella formazione. Così come l'avvento dell'era della digitalizzazione ha portato all'adattamento o al cambiamento dei paradigmi didattici nell'arco degli ultimi 40 anni, l'ia si prepara ad avere un simile impatto ma in tempi più brevi.
Prendendo spunto da quanto è successo con l'avvento dei computer e successivamente dalle connessioni in rete si potrebbe cogliere l'occasione di questa nuova modalità tecnologica per cavalcarne l'utilizzo piuttosto che subirlo.

Ci vorrebbe qui una piccola introduzione storica, che salto, che indichi l'evoluzione dell'ia dai numeri al testo, alle immagini ed ai suoni e soprattutto ne indichi lo sviluppo fondamentale dei 'transformers' che hanno portato agli attuali strumenti.


L'importanza fondamentale dovrebbe andare posta non tanto agli strumenti di intelligenza artificiale quanto piuttosto al modello sotteso; la comprensione dei concetti di 'allenamento' e il conseguente funzionamento soggetto a bias cognitivi e inquinato da allucinazioni e amnesia potrebbe essere la leva da utilizzare
- per un insegnamento informato degli strumenti in sè
- in generale per insegnare un modello consapevole e prudenziale di fronte ai futuri sviluppi
- per applicare un paradigma noto all'utilizzo dei dati personali e dell'ente scolastico in rete.
Tutto questo no può che passare attraverso una formazione, personale e collettiva, del corpo docente su questo argomento.

Gli strumenti dell'intelligenza artificiale come mezzi per la didattica.
In questo caso si intende l'utilizzo di quelle applicazioni che hanno ottenuto un così largo consenso da essere utilizzate da chiunque, come i generatori di testo e, secondariamente, di immagini.

Utilizzando questi sistemi in modo basilare -nonostante i mirabolanti risultati ottenibili in tempi brevi- il livello di generalizzazione e di standardizzazione del prodotto risultante è avulso da qualsiasi creatività, tanto nei testi quanto nelle immagini, e ben si applica l'appellativo di 'pappagalli stocastici' dato a questi sistemi. La realizzazione di supporti per la didattica o di creazioni da parte dei discenti soffrirebbe in ogni caso di un appiattimento intorno alla media.

Potrebbe essere proposto un utilizzo creativo che vada oltre questo livello-base, per raggiungere il quale si scardinino le regole chiedendo ai sistemi di generare testi o grafica al di fuori dei canoni soliti, ottenendo quindi risultati originali e non altrimenti conseguibili.
Ciò consentirebbe da parte dei docenti la creazione di materiali didattici adattabili e personalizzati ai gruppi o ai singoli, ed ai discenti di utilizzare i concetti appresi abbinandoli alla creatività per andare ben oltre alla tradizionale esecuzione del 'compito' assegnato, ma ottenendo risultati impossibili ad aversi senza la combinazione dello strumento e della personale creatività.

L'intelligenza 'artificiosa' di questi sistemi va utilizzata nel mondo delle istituzioni culturali come la scuola per esaltarne le capacità; così come nell'industria la sua applicazione consente di moltiplicare le qualità originali e creative nella produzione, così nella scuola va vista come moltiplicatore delle possibilità.